Lavis – Si è svolto sabato il terzo ed ultimo appuntamento trentino di “Biblioteca Vivente ABCittà” nell’ambito del progetto Liberi Da Dentro. L’evento, a cura della biblioteca intercomunale di Lavis-Zambana ha avuto come contesto la festa “Porteghi e Spiazi”.

“Biblioteca Vivente” è una pratica riconosciuta anche dal Consiglio d’Europa come strumento innovativo di promozione e coesione sociale, che la Cooperativa Sociale di Milano Abcittà, dal 2011 utilizza in numerose regioni italiane (non solo sul tema del carcere), insistendo sulla sua valenza locale e sul suo enorme potenziale. La pratica è stata ora portata in Trentino per la prima volta nell’ambito del progetto biennale cofinanziato Caritro  Liberi Da Dentro, finalizzato a diffondere sul territorio una conoscenza reale del mondo del carcere, delle pene e del loro effetto sulle persone.

Anche questa terza ed ultima edizione di Biblioteca Vivente “ABCittà”, tenutasi sabato scorso a Lavis, a cura della biblioteca intercomunale di Lavis-Zambana, ha eguagliato il grande successo delle due precedenti di Riva del Garda e Trento, registrando il “sold out” delle prenotazioni disponibili. L’iniziativa, che ha trovato spazio nel contesto della festa “Porteghi e Spiazi”, ha suscitato fin da subito interesse e curiosità da parte dei molti visitatori – fra cui diversi giovani – che hanno scelto di fermarsi per chiedere informazioni e diventare lettori di un “libro umano”, scegliendo fra i racconti proposti da Daniel, Stefan, Angela, Paolo, Imad, Wolfang e Abderrezzak. Si è respirata un’atmosfera serena e di dialogo aperto, i volti dei “libri umani” – pur nell’intensità dei racconti – sono apparsi distesi e sorridenti nel raccontarsi a interlocutori curiosi e attenti. I “bibliotecai umani” hanno accolto i numerosi lettori, guidandoli con sapienza nella lettura.

Come per la recente edizione di Trento, tanti lettori anche in questo caso hanno voluto lasciare una recensione dopo la lettura di quelle che sono state definite storie “con un valore speciale”, capaci di “far pensare e rivedere certe posizioni”, proprio perché sentite raccontare in prima persona. Sono emerse da un lato la voglia di riscatto e la consapevolezza maturate da parte delle persone detenute o ex detenute, e dall’altra la gratitudine espressa dai lettori in seguito alla condivisione di storie di vita e di dolore. Un grande valore è stato attribuito attraverso i racconti alle relazioni significative che si possono instaurare durante percorso di riabilitazione, al lavoro in carcere “come possibilità di crescita e di rivalsa”, e alla cultura, che diviene importante strumento di emancipazione e autodeterminazione nell’uscire dalle situazioni in cui si era un tempo intrappolati. Storie che hanno saputo inoltre accendere un grande coinvolgimento nei lettori: “commuove il libro vivente che ho ascoltato: un libro avvincente e che racconta come la vita possa essere difficile..”; e far riflettere sul senso della pena e dell’istituzione carceraria, che nella sua funzione riabilitativa è in grado di far emergere un grande potenziale umano: “un ragazzo che non ha avuto infanzia, ha vissuto una vita non sua ed è fuggito dalla morte. Oggi è qui a dirmi che è felice e libero, si impegna ad aiutare gli altri e spera di continuare a farlo”.

“È difficile concentrare in poche righe quello che questa chiacchierata mi ha smosso”, ha affermato qualcuno. Per questo, oltre a quella, più breve, scritta “a caldo” dopo la consultazione, così come per tutte le edizioni trentine di Biblioteca Vivente, i lettori hanno la possibilità di scrivere una recensione più approfondita del libro umano che hanno scelto di leggere, invitandola poi all’indirizzo redazione@undertrenta.it alla rivista online UnderTrenta, partner di progetto, su cui sarà pubblicata .

Il progetto “Liberi Da Dentro”, sostenuto dalla Fondazione Caritro, ha come promotori: Scuola di Preparazione Sociale, Fondazione Franco Demarchi, Associazione “Dalla Viva Voce”, Associazione Quadrivium, Comune di Trento, Comune di Lavis, Comune di Riva del Garda, Rivista UnderTrenta, Sistema Bibliotecario Trentino, Museo Diocesano, Cooperativa ABCittà, Cinformi, APAS, ATAS, Conferenza regionale volontariato carcere Trentino Alto Adige, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento. Tutti i partner di progetto ringraziano sentitamente l’istituzione carceraria di Trento, il suo Direttore Valerio Pappalardo, gli operatori e il Magistrato di sorveglianza per la collaborazione e l’apertura dimostrate nell’organizzazione di questa iniziativa, rivelatasi davvero preziosa per tutta la comunità, oltre che per i “libri umani”.